Nonna Mafalda Racconta agli alunni:
Era il 1944 e allora avevo la vostra età.
Frequentavo la IV elementare nella scuola Sacro Cuore di Bari.
Tra le mie compagne c’era Olga, una bambina ebrea.
La sua mamma l’aveva raccomandata alla maestra e frequentava la nostra scuola di nascosto perché erano in vigore le leggi razziali ed era stata costretta a lasciare la scuola pubblica.
Una mattina la bidella arrivò di corsa in classe.
-I soldati! Arrivano i soldati!- gridava.
La maestra sbiancò in volto, prese Olga per mano e la nascose in un’aula adibita a ripostiglio, dove erano accatastati vecchi banchi, cattedre e lavagne.
I soldati piombarono in classe e cominciarono a interrogarci.
Noi eravamo terrorizzati, cominciammo a piangere, ma nessuno di noi confermò di conoscere Olga.
Allora i militari iniziarono a perquisire la scuola, finchè la trovarono.
Non potrò mai dimenticare: nei miei occhi c’è ancora il suo pianto silenzioso mentre i soldati la portavano via.
Per non dimenticare Olga:
Cara amica mia
nei miei occhiè presente ancora
il tuo pianto silenzioso
Nei mie ricordi
i passi concitati dei soldati
la paura, l'angoscia.
Pensieri tristi
oscurano l'anima.La crudeltà
vince l'amore?L'indifferenza
annulla la solidarietà?La violenza
Cancella la pace?
L'ingiustizia
è più forte della libertà?
NO!
Nel mondo c'è ancora
la gioia di un ciao!!
La giustizia dei diritti!!
Il volo di una colomba
Il silenzio dell'arcobaleno
Il sorriso di un giorno che incomincia
Il batter d'ali di una farfalla
La serentà di un prato fiorito
Il fascino della vita.
Anche se tante lacrime
sono cadute lungo la strada
Guardiamo verso il cielo:
il futuro sarà radioso
perchè il futuro
siamo noi
che non dimenticheremo.
Alunni delle classi quinte.