Giocattoli di Parole

Giocattoli di Parole

LA NOSTRA ISOLA NEL MARE DELLA CONOSCENZA

 


Il primo giorno di scuola in classe IV è stato mercoledì 12 settembre.Che accoglienza! 
I banchi sono disposti in gruppo per realizzare insieme un cartellone con tempere e spugnette.
Le nostre attività preferite.
Intorno a questi tavoli possiamo sederci in quattro o sei bambini in modo da favorire l'incontro, il dialogo e lavorare in collaborazione.
Con le spugnette e le tempere abbiamo dipinto un grande cartellone raffigurando un'isola e un grande albero.
Ma quanti significati racchiude questo disegno... la maestra ci ha spiegato che le radici rappresentano le conoscenze e le abilità che già possediamo perché le abbiamo conquistate negli anni scolastici già trascorsi. E' grazie alle radici che l'albero si mantiene ben saldo quindi gli anni di scuola del passato sono la base per costruire l'anno in corso che svilupperà una chioma verde ricca di foglie e nuovi frutti.
Un buon modo per iniziare un anno scolastico non vi pare?

Le classi VA e VB "Marco Polo" presentano .... Come in un film...


Alcuni fotogrammi nei quali veder proiettati i nostri desideri e i nostri sogni, tutto il meglio che desideriamo e sognamo per i nostri ragazzi.
Non copioni perfetti, nè registi ed attori, ma solo un "immaginare" il loro domani.
Come in un film ... il più bel film che abbiamo mai visto.
E noi saremo spettatori attenti, continueremo a credere che la vita dei nostri ragazzi, dei vostri figli, sia vissuta come un autentico capolavoro...

SENTIERI DI FIABE

I SOGNI DI SAMIRA

C'era una volta una bambina di nome Samira.
A lei piaceva tanto dormire perché durante il sonno faceva dei sogni bellissimi.
Sognava spesso di essere una principessa che viveva in un magnifico castello.
Sognava di essere un cavallo bianco che correva felice sulla riva del mare e a volte sognava di volare tra le nuvole.
Una notte fece un sogno che non aveva mai fatto. Sognò che mentre passeggiava nel bosco, sentì un profumo che assomigliava al profumo della sua torta preferita.
Samira seguì quel profumo ed arrivò a una graziosa casetta con il tetto rosso, le piccole finestre verdi con le tendine rosse e verdi e tanti fiori nel piccolo giardino.
Mentre si stava avvicinando ad una delle finestre per guardare come fosse all'interno, il portoncino si aprì ed uscì una fatina molto bella.
La bambina continuò ad ammirare la casa e disse alla fata che anche lei ne avrebbe voluto una così.
La fata le sorrise, le spiegò che quella casetta era fatta di marzapane e quindi, poteva esistere solo nei sogni.
A questo punto, Samira spalancò gli occhi perché il suo bel sogno si era concluso, ma sentiva ancora quel buon profumo che però questa volta era vero e proveniva proprio dalla cucina di casa sua.
Carlotta III C


LA NONNA E I SUOI NIPOTINI

C'era una volta una nonnina che adorava i suoi nipotini e voleva fare loro un regalo. La nonna, un giorno, vide che una casa molto speciale era in vendita ma pur non avendo molto denaro, e sapendo che i suoi nipotini sarebbero impazziti di gioia, la comprò.
Infatti, nella casetta di marzapane, i bambini si sentirono al settimo cielo: nell'aria odoravano profumo di vaniglia, le pareti erano coloratissime e morbide come gommose, i mobili lucidi come liquirizia. Questa immensa felicità fece di loro dei bambini modello, ubbidendo alla nonna e ai genitori, frequentando assiduamente la scuola ed essendo ordinati.
Fabiana III C

LA CASA DI MELINDA

Melinda era una bimba di 10 anni che aveva perso i suoi genitori in uno strano incidente all'età di 2 anni e venne affidata alle cure di una zia non molto attenta al benessere della sua nipotina. Infatti, l'aveva portata a vivere in una casa alquanto strana: il tetto era tutto di zucchero filato, le finestre di liquirizia, i muri di cioccolato e il pavimento di caramello.
Melinda aveva notato strani atteggiamenti della zia, che ogni notte se ne stava in soffitta vicina a pozioni colorate, fumanti e dall'odore sgradevole.
All'età di 8 anni, sorprese la zia che si era trasformata in una perfida strega dopo aver bevuto una delle sue pozioni.
Era proprio cattiva sua zia: le faceva fare i lavori più duri e le raccontava di come erano cattivi i suoi genitori.
Melinda aveva un vago ricordo di loro: gli occhi azzurri della sua mamma e le braccia forti del papà quando la prendeva in braccio.
Per fortuna, due folletti le facevano compagnia, ma non sapevano parlare.
Un giorno, la strega preparò una pozione per annullare i malefici che non le erano riusciti bene, lasciandoli in semplici bottigliette trasparenti.
I folletti la bevvero per sbaglio e invece avvenne una cosa meravigliosa: erano i genitori di Melinda.
Felice la bimba li abbracciò e capì che era stata la strega ad allontanarli da lei.
Con uno stratagemma, fecero bere alla zia una delle sue pozioni magiche trasformandola così in un topo destinato a vivere nelle fogne più oscure.
La casetta di marzapane si trasformò in uno splendido castello nel quale Melinda e i suoi genitori vissero per sempre felici e contenti!

Maria Pia III C


Incontro d'autore: lo scrittore Giuseppe Bordi.


L’incontro con Giuseppe Bordi raccontato dai bambini della classe III B della scuola “Marco Polo” di Bari Palese.

-          Bambini, andiamo in auditorium! E’ arrivato l’autore del libro “Gli Acchiappa Guai”, Giuseppe Bordi!- ha esclamato la maestra.
Appena siamo entrati nell’auditorium, abbiamo visto un ragazzo alto, robusto e dall’aspetto molto simpatico.
Noi bambini l’abbiamo salutato e, subito dopo, gli abbiamo rivolto alcune domande per conoscerlo meglio.
Successivamente gli abbiamo chiesto quali sono secondo lui i segreti per scrivere storie originali e divertenti.
L’autore ci ha confessato che, fin dall’età di cinque anni, il suo desiderio era quello di diventare uno scrittore, anche se non sapeva esattamente chi fosse questa figura. Tra l’altro negli anni della scuola media e della scuola superiore, il suo voto in Italiano era sempre cinque; non riusciva quasi mai a beccare la sufficienza.
All’età di ventidue anni, comunque, disse a suo padre che voleva diventare uno scrittore e così si rinchiuse nella sua cameretta per comporre un libro.
Lo scrisse in tre mesi, dopodichè invitò tutti i suoi amici a casa sua per parlarne.
- Guardate tutti, questo è il mio capolavoro! Il titolo è “Il letto da rifare”!
Dopo qualche giorno lo spedì alle case editrici. Le risposte che ricevette furono negative: il libro non era adatto alla loro collana editoriale.
Una sera, prima di andare a dormire, lo rilesse attentamente e pensò: -  Questo libro è orrendo! Così lo buttò via.
L’ispirazione del nuovo libro arrivò quando l’autore e la sua fidanzata erano in partenza per Genova. L’autore doveva partecipare ad una riunione. Era molto sudato in quanto aveva corso per riuscire a partire in orario. Durante il tragitto la sua fidanzata cominciò a dirgli che puzzava come una puzzola. In quel momento Giuseppe ebbe un’idea entusiasmante: scrivere un libro che parlasse di puzze e di tanto altro. Così cominciò a pensarci su.
Tornato a casa scrisse il libro che intitolò “Puzzolo e la discarica abusiva”, dedicandolo a suo padre.
Il successo che ottenne con la pubblicazione di questo libro fu enorme e da quel momento iniziò la sua brillante carriera di scrittore.
Questo incontro è stato molto interessante perché ho avuto la possibilità di conoscere e parlare con uno scrittore. Inoltre ho capito che per scrivere belle storie occorre essere creativi, tenaci ed anche un po’ sognatori.
Giuseppe

L'INSALATA ERA NELL'ORTO

Gli alunni della 4° B della Scuola Marco Polo hanno partecipato al Laboratorio espressivo legato alla lettura del libro: L'insalata era nell'orto. Autrice del libro è Anna Bossi; l'illustratrice, Liliana Carone, è stata l'organizzatrice e l'animatrice dell'incontro. Il libro, letto precedentemente in classe, è una raccolta di favole "in briciole", briciole di storie (per imparare a mangiare in modo sano) raccontate da una nonna ai suoi nipoti, durante una passeggiata al mercato. Liliana Carone ha disegnato in diretta le immagini relative ad una favola presente nel libro; successivamente ha proposto un'attività di animazione consistente nella produzione di una borsa della spesa contenente una raccolta di cibi sani che gli alunni hanno ritagliato da depliant, appositamente portati a scuola.

DIRITTI A COLORI



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